La mia mamma mi avrebbe messo la maglietta della salute anche in piena estate, e guai, il ghiaccio a casa mia non esisteva ed era vietato bere qualsiasi liquido (ma anche solido) dal frigorifero. Sono della classe in cui l’industria alimentare si stava manifestando in forte crescendo ma, grazie al cielo, le bibite gasate, in casa mia, non esistevano; solo acqua, magari con la famosa idrolitina, ma mai fredda da frigorifero. Quando andavamo al mare, era vietatissimo fare il bagno dopo mangiato, se non dopo almeno 2/3 ore, a seconda del tipo di pasto consumato.
Non so cosa sia successo, ma a un certo punto abbiamo pensato che, le parole degli anziani, fossero solo frutto di credenze sciocche e infondate, mentre era un sapere dettato per lo più da comportamenti sensati e saggi, e non dalla scienza. Di fatto bere bevande ghiacciate, mangiare gelati o ghiaccioli, o ancora fare il bagno in piena digestione può essere molto, ma molto pericoloso.
La risposta è no. Dopo aver mangiato, con l’inizio della digestione, l’afflusso del sangue viene convogliato verso l’addome in maggiore quantità. Se durante la digestione introduciamo un alimento o una bevanda ghiacciata (normalmente velocemente ingoiata), si innescano una serie di effetti “domino” molto pericolosi:
Risultato? Congestione digestiva, tipico disturbo estivo tra i più pericolosi. Come possiamo riconoscerne i sintomi? La congestione si manifesta con sudorazione profusa e brividi con nausea, vomito, dolori addominali, senso di svenimento fino alla perdita dei sensi e di coscienza: “È necessario intervenire immediatamente. Se il blocco per congestione si è verificato dopo un bagno, bisogna intervenire asciugando, coprendo e facendo distendere la persona con le gambe in su. Nel caso in cui si verifichi o si sia verificata perdita di coscienza e la persona si è ripresa, è necessario recarsi in Pronto Soccorso. Solo una volta ristabilita la temperatura corporea corretta, è consigliabile dare alla persona colpita una bevanda calda” – suggerisce il dott. Antonio Voza, responsabile del Pronto Soccorso – EAS dell’IRCCS Humanitas Research Hospital.
Insomma non è un comportamento da banalizzare, meglio bere o mangiare lentamente, evitando di consumare cibi o bevande eccessivamente fredde pensando di scongiurare il caldo. Ma attenzione, la stessa prudenza dobbiamo utilizzarla anche quando usciamo di casa, in pieno inverno, dopo aver mangiato. Copriamoci bene, soprattutto copriamo bene il nostro addome.
Sembra un’assurdità, ma le culture millenarie insegnano che il modo migliore per dissetarsi è un tè caldo (non bollente) o al massimo a temperatura ambiente. Il nostro corpo deve rimanere ad una temperatura costante per svolgere le sue funzioni, e le bevande calde non vanno ad alterare questo equilibrio. Ad esempio, nella cultura araba, si usa bere (e offrire) il tè con la menta (per loro simbolo dell’ospitalità). La menta è un’erba fresca con effetto di dispersione del calore, rinfrescando il nostro organismo in modo naturale.
Nella macrobiotica si suggerisce di preparare il tè con la prugna umeboshi, con effetto di trattenere il sudore e di rimineralizzare. Anche il limone ha un effetto interessante, in quanto promuove la produzione di liquidi organici con azione di trattenimento (riduce o elimina la sudorazione), disseta e purifica il calore, anche estivo.
Non dimentichiamoci del nostro succo di crauti, bevanda preziosa della nostra cultura nonché per la nostra salute, soprattutto in estate. Il succo di crauti è una bevanda rinfrescante, dissetante, ricca di sali minerali, e grande aiuto per la nostra flora batterica intestinale.
Purtroppo abbiamo una conoscenza insufficiente del passato (se non assente), e poco rispetto delle saggezze antiche, perché tutto è già stato scritto.
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