Come scegliere una buona zucca? Ecco le differenze tra le diverse qualità

La zucca è senza dubbio la regina della autunno proprio perché contiene tutti i nutrienti necessari per affrontare in salute i primi freddi e preparare il nostro organismo al rigore dell’inverno. Ma come scegliere una buona zucca? A parte quella classica tonda e  arancione, che tutti conosciamo, detta zucca Americana o tonda padana, in commercio esistono diverse varietà: vediamone insieme le differenze.

La zucca Mantovana, come ricorda il nome, è tipica della zona lombarda, dalla buccia verde scuro con striature, con peso medio di 1 chilo, caratterizzata da una bella polpa dura, asciutta e dolce, che costituisce l’ingrediente principe dei ripieni, per la preparazione dei tortelli di zucca e degli gnocchi di zucca, piatti popolari della cucina mantovana.

La zucca Delica invece si riconosce per la buccia verde vivace e scuro, liscia e tenera, con scanalature marroni e per la forma tonda e appiattita, dalle dimensioni ridotte che raggiungono un peso medio di 2 chili. Anche questa varietà, dalle origini giapponesi ma diffusa soprattutto in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna si presta ai ripieni dei tortelli e cappellacci, grazie alla polpa compatta, farinosa e dolciastra.

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La zucca Butternut Violina è originaria degli Stati Uniti, ma ormai si è stabilita in modo permanente in Pianura Padana, diventando un prodotto d’eccellenza di questa zona, si riconosce per la sua forma tipica, che ricorda un violino, di dimensioni contenute, mentre la buccia bitorzoluta può essere di colore verde o arancione tendente al marrone chiaro. La polpa pastosa ha un sapore molto dolce che ricorda quello delle castagne. In cucina è davvero poliedrica, adattandosi a tutte le preparazioni, dalle zuppe, ai risotti e ai dolci.

La zucca lunga gigante Napoletana, la cosiddetta “Cocozza”, ha una forma allungata e stretta, che può raggiungere anche i 30 kg di peso e un metro di lunghezza, dal colore verde con striature arancioni, presenta una polpa molto piena, soda, saporita e aromatica, ma meno dolce delle altre varietà. Si presta a molteplici ricette tipiche della zona vesuviana, come arrostita con aglio e peperoncino, oppure in zuppe, minestroni, con la pasta o in conserve.

Dal punto di vista nutrizionale siamo di fronte ad una miniera di betacarotene, vitamina A, vitamina C e flavonoidi, oltre che di acqua, sali minerali, come il potassio e fibre. Per non perdere la vitamina C si raccomanda di cuocerla poco, mentre per assorbire al meglio i caroteni, si consiglia il condimento con olio extravergine d’oliva a crudo. Ha proprietà diuretiche e rinfrescanti per l’intestino, ideale nelle diete dimagranti per il basso contenuto calorico e per il senso di sazietà e dolcezza, che appaga la voglia di dolce. In gravidanza è un alimento importante per il suo contenuto in acido folico e colina, sostanze fondamentali per un corretto sviluppo del tubo neurale del feto.

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Vietato buttare via i semi, che devono essere puliti e tostati, per non perdere una ricchezza unica in minerali come zinco, fosforo, calcio, magnesio, ferro, rame e selenio, che rinforzano il sistema immunitario, ma anche in vitamina B3, la niacina e potenti antiossidanti coma la vitamina E, la luteina e la zeaxantina. I semi sono anche ricchi di acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, rendendoli davvero dei piccoli scrigni di salute e longevità. Si raccomanda però di non salarli, per far sì che apportino solo benefici.

Insomma siamo di fronte ad un vero portento, per cui, visto il periodo, approfittiamone per delle scorpacciate di salute.

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