Nel corso degli ultimi anni le birre artigianali sono entrate nel mercato, ritagliandosi un ruolo di tutto rispetto nel panorama italiano ed europeo. Oggi il consumatore si trova di fronte a numerose marche di birra, i migliori prodotti sono artigianali e provengono dall’estero, ma sempre più anche dall’Italia.
La definizione di birra artigianale nasce solo nel 2016, in risposta a questo trend, che, in Italia, vede il consumo in crescita esponenziale. Per poter essere definita artigianale, una birra deve essere prodotta da birrifici indipendenti, in quantità limitate (non più di 200 mila ettolitri annui) e non deve essere sottoposta a trattamenti di filtrazione e pastorizzazione.
Le birre artigianali rappresentano una scelta di qualità. A prescindere dallo stile birraio scelto e dalle materie prime utilizzate per la sua produzione, esse sono sempre torbide e corpose, data l’assenza della filtrazione che ha lo scopo proprio di allontanare i lieviti utilizzati per la fermentazione. Nelle birre industriali il processo di filtrazione viene utilizzato ed ha lo scopo di mantenere invariate le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche della birra, dato che il lievito ancora vitale può continuare a produrre composti che conferiscono aromi e profumi particolari. Ne deriva che le birre artigianali sono uniche e con un gusto in continua evoluzione: non ne troveremo mai una uguale all’altra. Inoltre, la permanenza del lievito assicura un maggiore contenuto in vitamine e minerali rispetto ad una birra filtrata.
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Un’altra caratteristica delle birre artigianali è il fatto che siano crude, ovvero non pastorizzate e per questo motivo mantengono i composti sensibili al calore come vitamine ed antiossidanti di cui la birra è ricca. La pastorizzazione è un processo termico utilizzato per aumentare la stabilità dei prodotti e dunque la conservazione. Tra gli effetti negativi di questo trattamento, però, vi è la riduzione di composti sensibili al calore, come vitamine e antiossidanti di cui la birra è ricca. Anche molti composti volatili sono notevolmente ridotti dal trattamento termico ed è per questo che le birre industriali hanno spesso un gusto definito e leggermente piatto.
Per questo motivo spesso si consiglia di scegliere le birre artigianali invece che quelle industriali, perché sono birre particolari, caratterizzate da una qualità spesso superiore sia da un punto di vista nutrizionale che organolettico.
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