Il ravanello o rapanello (Raphanus sativus) è una pianta erbacea originaria dell’Asia, ma ormai coltivata in tutte le regioni d’Italia; appartiene alla famiglia delle Crucifere o Brassicaceae. Le varietà coltivate sono numerose e vengono classificate in base al colore, alla forma della radice e alla tecnica di coltivazione.
Esistono tre tipi fondamentalmente di ravanelli: bianchi, rossi e neri, ma sono gli ultimi due a essere i più salutari. Caratteristici i suoi frutti di colore rosso, con piccole striature bianche, dal sapore pungente e piccante, ricchi di sostanze benefiche e salutari per l’organismo. Dal punto di vista dietetico, presenta un bassissimo apporto calorico, fra i più bassi tra le verdure, in quanto il ravanello è composto principalmente di acqua e fibre.
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Le proprietà fitoterapiche
Come per la maggior parte dei prodotti che ci regala la natura, anche il ravanello è sfruttato in fitoterapia per le sue proprietà benefiche oltre a essere un ortaggio molto apprezzato nelle tavole italiane. Tra le vitamine e i minerali contenuti nel frutto, spiccano le vitamine del gruppo B (compreso l’acido folico), la vitamina C e il magnesio, dal riconosciuto effetto anti-ansia.
Ha importanti facoltà antiossidanti e depurative, un ottimo aiuto per il fegato e la cistifellea. Questo ortaggio si consuma esclusivamente crudo, soprattutto nelle insalate; ha proprietà diuretiche e favorisce il drenaggio delle vie biliari.
È sconsigliato a chi ha disturbi di fegato o renali.
Le foglie del ravanello, invece, sono un valido aiuto per gli anemici, in quanto contengono una notevole quantità di ferro; si possono mangiare cotte al vapore o leggermente bollite, ma è anche possibile usarle per decotti e infusi benefici, lasciandole seccare al sole.
Del ravanello si può utilizzare anche il centrifugato: in caso di tosse e in presenza di catarro funge da mucolitico. Un bicchiere del suo succo al giorno, con un cucchiaino di miele e il succo di mezzo limone, aiuta a fluidificare le secrezioni, un toccasana per bronchi e polmoni.
Antisettico per eccellenza, aiuta a combattere la proliferazione dei batteri, grazie alla rafanina, ed è anche un ottimo antispasmodico, perché aiuta il rilassamento di muscoli e sistema nervoso.(Fonte)
La parte della pianta utilizzata in cucina è la radice. Il consiglio è di scegliere quelli di dimensioni più piccole, più saporiti rispetto ai grandi che si rivelano in genere meno gustosi.
Pur relegati in genere ad arricchire insalate e pinzimonio con il loro particolare sapore e la loro croccantezza, possiamo pensare con fantasia di utilizzarli come funzionale accompagnamento per piatti di pesce e di carne. (Fonte)
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Ecco qualche suggerimento culinario
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