Sono state quasi 99mila le analisi effettuate in Italia nel 2016 su campioni di alimenti e bevande, con anomalie riscontrate in circa l’1% dei casi, ovvero 931.
Circa 275mila sono state invece le ispezioni condotte dalle Asl su impianti e mezzi di trasporto di bevande e cibi, che hanno portato a individuare 54 mila infrazioni, ovvero il 20%, un caso su 5. Sono questi alcuni dei numeri della relazione annuale 2016 del Piano nazionale integrato (Pni) per la sicurezza alimentare e la lotta alle frodi, pubblicata sul sito del Ministero della Salute.
I controlli previsti dal Piano, condotti lungo l’intera filiera produttiva soprattutto su carni, pesci, latticini e olio d’oliva, hanno portato a far emergere frodi, alterazioni microbiologiche, residui di farmaci.
Oltre che i Servizi igiene degli alimenti ed i Servizi veterinari dei Dipartimenti di prevenzione delle ASL, hanno visto protagonisti anche i Carabinieri per la Tutela della Salute-NAS, che nel 2016 hanno eseguito 33.482 controlli con 11.144 irregolarità. Le Capitanerie di Porto, invece, hanno effettuato 25.187 controlli nella filiera dei prodotti ittici, rilevando 2.618 illeciti.
I Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari hanno controllato 739 aziende agroalimentari e sequestrato 803mila chili di prodotti. I reati accertati nel 2016 dal Corpo Forestale dello Stato sono stati 165. Mentre la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 215 tonnellate e 336mila litri di alimenti o bevande oggetto di frode o sofisticazione. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha effettuato 19.348 controlli su prodotti d’importazione e dall’analisi di 24.323 campioni ha riscontrato 411 difformità. (ANSA).
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