Svolgere un lavoro sedentario mette a rischio il cuore e la linea. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity da un gruppo di ricerca britannico coordinato da Mike E. J. Lean, dell’Università di Glasgow. Secondo gli esperti, chi ha un impiego d’ufficio ha maggiori probabilità di mettere su peso e di sviluppare malattie cardiache. “La nostra evoluzione, per diventare la specie umana, non ci ha equipaggiato per trascorrere tutto il giorno seduti – afferma il dottor Lean -. Probabilmente ci siamo adattati a trascorrere sette-otto ore al giorno in piedi, come cacciatori o raccoglitori. I nostri risultati confermano questa ipotesi”.
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La ricerca ha coinvolto 111 persone sane, che lavoravano presso le poste di Glasgow. Fra i partecipanti, 55 svolgevano un lavoro d’ufficio, mentre gli altri 56 consegnavano la posta. Gli autori ne hanno monitorato lo stato di salute e le attività per un anno. Al termine di questo periodo, hanno scoperto che esistevano differenze significative tra i due gruppi di lavoratori.
L’indagine ha, infatti, evidenziato che le persone che svolgevano un lavoro sedentario erano meno in forma: il loro girovita in media era maggiore di 3 centimetri rispetto a quello degli altri (97 cm rispetto a 94 cm), mentre il loro indice di massa corporea era superiore di una unità. Inoltre, questi soggetti presentavano un rischio più alto di soffrire di malattie cardiovascolari: pari a 2,2% in dieci anni, rispetto all’1,6% degli individui più attivi.
I ricercatori spiegano che dopo aver trascorso seduti cinque ore, ogni ora aggiuntivad’inattività rischia di aumentare di due centimetri il girovita, d’incrementare dello 0,2% le probabilità di ammalarsi di patologie cardiovascolari, di ridurre i livelli nel sangue dicolesterolo buono (Hdl) e di accrescere quelli del colesterolo cattivo (Ldl). “Trascorrere molto tempo in posizione sedentaria è associato in modo significativo con un giro vita più ampio, elevati livelli di trigliceridi nel sangue e quantità inferiori di colesterolo Hdl, a cui va aggiunto un maggior rischio di malattie cardiache – spiega William W. Tigbe, primo autore dello studio -. I fattori di rischio scendono a zero, invece, se si effettuano più di 15.000 passi al giorno, che equivale a camminare da sette a otto miglia o a trascorre sette ore al giorno in posizione eretta”. (Fonte)
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