L’avena non è sempre stata molto decantata; in passato è infatti sempre stata considerata un cereale minore, addirittura infestante e poco adatta all’essere umano. Già dall’età del bronzo, però, questa graminacea era largamente coltivata nell’Europa orientale.
I popoli barbari, usavano l’avena come ingrediente per preparare una pappa molto tonica e riscaldante. Greci e Romani, invece, non comprendevano come si potesse consumare questa graminacea di dubbia salubrità, veniva quindi impiegata come erba medicinale e, come in tutti i popoli dell’area mediterranea, come alimento per gli animali.
Nel corso del 20° secolo, la coltivazione dell’avena (Avena sativa L.) è fortemente diminuita a favore di colture più produttive tra cui frumento invernale e mais. Attualmente, l’avena rappresenta solo l’1,3% circa della produzione mondiale totale di cereali.
In questi anni, l’interesse nei confronti dell’avena sta crescendo a causa dei recenti studi sui suoi potenziali benefici come alimento, nei mangimi e nell’agricoltura.
Oggi l’avena è un cereale ampiamente rivalutato come cibo per l’essere umano. Sono state infatti riconosciute proprietà toniche, in quanto il suo consumo determina un aumento del vigore e della forza fisica; rafforza e consolida tendini e ossa; possiede inoltre un buon effetto anti-colesterolemizzante, con attivazione della diuresi.
Proprio per queste proprietà, è particolarmente indicata nei casi di:
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha riconosciuto all’avena 5 principi utili alla salute riguardanti le fibre solubili specifiche dell’avena, il mantenimento e la riduzione del colesterolo nel sangue, un migliore equilibrio glicemico e un aumento della massa fecale. Questo cereale contiene inoltre un alto contenuto di acidi grassi insaturi, presenti soprattutto nell’endosperma, che riduce i rischi di malattie cardiache e vascolari.
Un’altra proprietà importante è l’amido di avena, dotato di un basso indice glicemico, favorevole quindi per il controllo del peso. I polifenoli e le avenantramidi specifici dell’avena hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatori.
L’avena può pertanto contribuire in modo significativo alla dieta a base di cereali integrali attualmente raccomandata.
Ingredienti:
Procedimento
In una ciotola capiente versate l’avena, il sale, la farina di grano, l’olio e mescolate.
Aggiungete quindi il bicarbonato, le noci, il malto di riso e l’acqua; mescolate ancora e versate l’impasto a mo’ di quenelle in una teglia leggermente oleata, e fate cuocete in forno preriscaldato a 160° per 20-25 minuti o finché i biscotti non s’ indorino. Una vera delizia!!
Oltre alle globuline, l’avena contiene una piccola frazione di proteine di deposito della prolamina, dette “avenine“, anche se in quantità molto inferiore rispetto alle proteine del glutine presenti nel frumento, nell’orzo e nella segale. Le avenine non contengono nessuno degli epitopi conosciuti della celiachia dal glutine di frumento, orzo e segale.
Studi a lungo termine sugli alimenti confermano la sicurezza dell’avena per i pazienti celiaci e gli effetti positivi sulla salute dei prodotti a base di avena in una dieta priva di glutine. Questi effetti sono generali e indipendenti dalle varietà di avena.
Nell’UE (dal 2009), negli Stati Uniti (dal 2013) e in Canada (dal 2015) i prodotti a base di avena possono essere venduti senza glutine a condizione che il livello di contaminazione del glutine sia inferiore a 20 ppm. Se prodotta in una catena di produzione convenzionale, l’avena non tuttavia è priva di glutine, a causa della regolare contaminazione con frumento, orzo o segale. Pertanto, l’istituzione di una catena di produzione separata dell’avena senza glutine richiede il controllo di tutte le fasi della catena.
L’avena ha trovato il suo riscatto anche nella cosmesi, ed è molto utilizzata per le sue proprietà:
Insomma un cereale che non deve mancare sicuramente nella nostra dispensa … e non solo!
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