È il momento della raccolta dei fichi, anche se, probabilmente, al sud è partita già dal mese scorso. Il Fico (ficus carica L.) si ritiene essere originario dell’Asia Minore ma, nel tempo, si è diffuso anche in tutta la zona del bacino Mediterraneo. Molti sono gli alberi spontanei, ma è una pianta che viene anche coltivata.
È difatti uno dei più importanti prodotti agricoli, e nell’area mediterranea il fico è inserito nella dieta fin dall’antichità. Considerato il simbolo della longevità, il fico è ricco di antiossidanti che variano a seconda del colore del frutto, se sono freschi, o se sono stati essiccati. La buccia del frutto contribuisce maggiormente alla quantità di composti fenolici rispetto alla polpa del frutto, e la fase di maturazione ne influenza le concentrazioni, maggiormente presente nei frutti maturi.
Uno studio ha sottoposto i fichi freschi a due diversi processi di essiccazione: l’essiccazione al sole e l’essiccazione al forno.
Sono stati valutati gli effetti sulle proprietà nutrizionali e salutistiche di fichi – zuccheri, acidi organici, fenoli singoli, fenoli totali e attività antiossidante – prima e dopo la lavorazione. Nei fichi predominano gli zuccheri monomerici, importanti informazioni nutrizionali, e i risultati indicano che i fichi adeguatamente essiccati possono essere utilizzati come una buona fonte di composti fenolici.
Le foglie, le radici, i frutti e il lattice della pianta sono noti per le loro proprietà salutari, tra cui l’inibizione dell’acetil colinesterasi, le attività antimicotiche, e anticancerogene. In fitoterapia è molto usato come gemmo derivato, utile per tutte le affezioni legate allo stress e alla somatizzazione come: disturbi di stomaco, colon, morbo di Crohn; inoltre calma l’iperfagia nervosa.
Il fico è utile nei casi di stitichezza, aiuta nei problemi di raucedine e scioglie i catarri. Il lattice secreto, nell’uso tradizionale, veniva impiegato per porri, verruche, lentiggini e macchie della pelle. Nel “Regimen Sanitatis” lo si riporta come un ottimo espettorante, e quindi utile nelle affezioni del polmone. Inoltre lo consigliavano per aumentare l’appetito sessuale.
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Il fico è una pianta molto antica, e per il popolo greco era considerato un albero sacro. La leggenda vuole che la pianta crescesse sull’Olimpo degli dei e i frutti erano un loro privilegio esclusivo. Demetra, vagando alla ricerca della figlia Persefone, rapita da Plutone, donò il prezioso frutto ad un agricoltore che era stato con lei ospitale, il quale, dai semini del frutto del fico, riuscì a far nascere un albero che, a poco a poco, ne permise la diffusione in tutta la Grecia. Per la sua sacralità, i Greci, piantarono quindi un albero di fico nei luoghi sacri o vicino agli edifici pubblici.
Il frutto del fico è molto dolce e per questo motivo si presta bene nella preparazione di torte, creme e dessert. Oggi il nostro chef ha preparato questa buonissima mousse che, per chi ha poco tempo, è sicuramente un’ottima proposta.
Crema di fichi allo zenzero con semi di sesamo
Ingredienti
Procedimento
Lavate e pelate i fichi; mettete il tutto in un mixer e frullate bene. Passate il frullato di fichi in una pentolina e aggiungete la saba, la bevanda di avena, e il sale. Mescolate bene e portate a bollore; abbassate la fiamma al minimo e aggiungete, a pioggia, la farina di riso, frustando bene il composto per evitare i grumi. Cuocete per 10 minuti, spegnete la fiamma e aggiungere lo zenzero. Disponete la crema nelle ciotoline, guarnite con i semi di sesamo; tagliate a spicchi i fichi freschi e disponeteli sulla crema come decoro.
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