Prevenzione a tavola: un commento da condividere

Beh, questo Corso on line sulla Prevenzione a tavola di soddisfazioni ce ne ha date molte, ma questa volta è arrivato un commento che vorrei condividere. Chissà, forse le risposte potrebbero interessare anche a qualcuno di voi. Maria ci scrive:

Maria:
Corso fondamentale per tutti.
Siete bravissimi!!!

Ringrazio il Dott. Berrino (di cui ho già letto i libri illuminanti), Elena e il suo grande amore per il cibo sano, che trasmette ad ogni video, e il super chef Francesco che spiega in modo chiaro (anche ‘for dummies’ come me) qualsiasi ricetta, fa proprio venir voglia di mettersi ai fornelli e provare.

Elena:
Grazie Maria, mi permetto di risponderti a nome di tutti gli attori di questo bellissimo corso: l’intento era proprio questo, far venire voglia di tornare ai fornelli, ed è sicuramente il primo di tanti passi da compiere per avviarci ad un cambiamento: l’amore per la cucina.

Maria:
Sono vegetariana e intollerante al lattosio, queste ricette mi hanno fatto capire che c’è ancora una vasta gamma di cibo a mia disposizione e la possibilità di variare è importante per non far subentrare la noia. Sarebbe bello esistessero più ristoranti macrobiotici in modo da aver voglia di uscire più spesso.

Elena:
verissimo, chi pensa che mangiare sano sia sinonimo di mangiare triste, sbaglia di grosso. Certo bisogna intraprendere un percorso per re-imparare a cucinare come si faceva una volta, con pochi ingredienti, semplici e senza tanti sapori mischiati, ma soprattutto ogni ricetta deve contenere la cultura della nostra evoluzione; purtroppo molti ristoranti, anche vegani o vegetariani, creano dei capolavori d’arte, ma spesso sono solo una scenografia senza cultura.

Maria:
Di questo corso mi sono piaciuti i tutorial delle ricette, perché ho bisogno di vedere per poter memorizzare e fare.

Elena:
Abbiamo cercato di impostare questo corso proprio con l’intento di prendere per mano l’allievo, e accompagnarlo in questo passaggio cercando di renderglielo più semplice e stimolante possibile. A quanto pare abbiamo fatto centro.

Maria:
Mi piacerebbe ci fossero più ricette dedicate ai bambini. Questi gusti nuovi sono da sperimentare, già noi adulti abbiamo problemi a modificare e stravolgere le nostre consuetudini, non ho mai preparato le alghe o i funghi che suggerite, per esempio.. Ma i bambini sono abitudinari e diventa difficile per loro cambiare molte cose.

Elena:
E’ vero! Ho lavorato molto con i bambini e alcuni sono più difficili di altri nei gusti, molto abitudinari, ma tutti hanno un punto in comune: mangiano ciò che preparano. A questo proposito ti invio il link di un articolo che ho scritto per la rivista “epidemiologia e prevenzione” dell’Istituto Nazionale Tumori, dove racconto la bellissima esperienza fatta a Cascina Rosa. L’idea era di preparare la cena con i bambini (ne avevo 25 – da 2 a 12 anni) per poi invitare a cena i genitori. Esperimento più che riuscito, i bambini hanno mangiato tutto, anche la zuppa di piselli, che per motivi di marketing ho chiamato la zuppa di Shrek, e posso dire di aver constatato, che spesso siamo noi genitori a creare resistenze nella scelta di ciò che il nostro bambino deve/vuole mangiare. Dobbiamo coinvolgere i bambini in cucina, questo è, da sempre, un atto fondamentale per educarli ad una corretta alimentazione, radicare in loro il nostro legame con l’ambiente, trasmettere la cultura del cibo attraverso la tradizione culinaria. La Famiglia è un istituzione che negli ultimi anni ha perso molti dei suo riti, difficile riprenderli tutti, ma l’amore per la cucina, per l’ambiente, il rispetto delle tradizioni, sono valori da riprendere.

Maria:
Mio figlio ha 9 anni e non beve altro che acqua naturale (quindi non abbiamo problemi con le bevande zuccherate), ama la dieta mediterranea, però è carnivoro.

Elena:
personalmente non sono contro la carne, anche se io non ne mangio. Penso sia necessario però fare una scelta importante sul tipo di carne da mangiare. L’altro punto importante è la quantità, il Dr. Berrino ha sempre raccomandato di inserire la carne rossa (parlando di bambini, e nello specifico di mense) nella dieta una volta la settimana. Ho fatto una scelta vegana quando le mie bambine andavano a scuola, e me ne sono molto pentita; molti, troppi cuochi che cucinano nelle mense scolastiche, non hanno alcuna conoscenza su come si prepara un cibo sano, senza proteine animali, di gusto, ed equilibrato.

Maria:
Non mangia merendine o dolci industriali, mangia frutta a merenda a scuola (è l’unico purtroppo) e fa molto sport. Da dove mi suggerite di iniziare? Quali ricette proporgli?

Elena:
Bravissimo! Ho sempre cercato di soddisfare i gusti delle mie figlie (ora hanno più di 20 anni). E’ anche vero che da sempre hanno mangiato seguendo la macrobiotica, e questo comporta meno fatica rispetto ad un bambino che deve fare un cambiamento che non ha chiesto, e che spesso non condivide. Bisogna iniziare un passo alla volta, senza imporre nulla, ma nello stesso tempo dobbiamo essere convinte e ferme nella nostra decisione di cambiare. Tieni a mente quali sono le cose che a lui piacciono, e trasformale seguendo i suoi gusto. Ad esempio: “vorrei fargli mangiare le alghe ma non so come fare!”. Nei laboratori che ho tenuto con i bambini e adolescenti, ho sempre pensato di dover scegliere una ricetta vincente, e scegliere di fare le cecine non mi ha mai fatto sbagliare. Visto che è una ricetta vincente, perché non unire le alghe, senza avere paura di mettere un po’ di olio in più o un po’ di sale in più, l’intento è di fargli assaggiare un sapore (le alghe) lasciando in lui un ricordo piacevole di quel gusto. Così ho pensato di prepararti questa ricetta.

Zeppole con farina di ceci e fiocchi di alghe nori

Maria:
Un altro problema è quando siamo in viaggio o in gita: cosa possiamo preparare da portarci dietro?

Elena:
anche qui ci sono molte ricette che si possono fare, e anche molto sfiziose. Tra l’altro credo che sul corso ci sia qualche esempio di panini.

Maria:
Anche quando siamo 3-4 gg in Hotel a visitare una capitale o una città diventa difficile mangiare a pranzo mentre si è in giro. Praticamente siamo circondati da negozi alimentari che producono solo junk food ed essendo in hotel non possiamo nemmeno prepararci qualcosa in camera. Cosa ci suggerite?

Elena:
quando siamo in albergo, o al ristorante, cerchiamo di farci il meno male possibile, ma non viviamo le gite fuori porta con ansia. Godiamoci i bei momenti con la nostra famiglia, quando torneremo a casa, ritroveremo il nostro cibo. Devo dire però che le cose sono molto cambiate, e anche se la strada da fare è ancora lunga, molti negozi si stanno adeguando dando, anche a chi ha deciso di fare una sana alimentazione, delle scelte diverse.

Maria:
Ringraziandovi tutti per la bellissima idea di aver creato un corso on line, comodissimo per chi è sempre di corsa, Vi abbraccio e bacio.

Buona giornata!

Elena: grazie a te Maria!

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