Alla scoperta della Batata, la patata a basso indice glicemico

Partiamo con il dire che il titolo non ha un errore di battitura, ma oggi non parleremo delle classiche patate ma di una patata particolare …particolare come il suo nome. La Batata. Il nome botanico di questo tubero è Ipomea Batata. E’ una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle solanacee e non è da confondere con la patata rossa perché in realtà il tubero in questione è arancione sia di buccia che di polpa. Le prime coltivazioni risalgono a 5000 anni fa, mentre in Europa arriva con la scoperta dell’America grazie a Cristoforo Colombo.

Pensate che grazie alla concentrazioni di principi nutritivi presenti sia nella polpa ma anche nella buccia, l‘Associazione statunitense CSPI  ( Center for Science in the Public Interest) dichiara che questo tubero è il primo di dieci vegetali più salutari al mondo. Versatile in cucina la si può utilizzare in preparazioni dolci o salate, nonostante il suo caratteristico sapore dolce che ricorda la zucca. Una curiosità, si può consumare anche cruda e con la buccia (previa pulizia), E’ da conservare in luoghi ben asciutti, freschi e bui. Il periodo migliore per trovare questo tubero è da Ottobre a Marzo, la potete acquistare al super o nei super, ma se trovate difficoltà a reperirla (difficile), potete acquistarla online.

PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

Il colore arancione di questo tubero è dato  dalla presenza di antociani e flavonoidi che la rendono un tubero dalle spiccate qualità antiossidanti e anti-aging. Ovvero sostanze che aiutano a prevenire e/o combattere il precoce invecchiamento cutaneo ed organico .

Sostanze che aiutano anche nella prevenzione di cardiopatie e Tumori

Interessante sapere che nella buccia troviamo il Cajapo, sostanza che aiuta a migliorare il Colesterolo LDL e la glicemia, infatti questo tubero è l’unico a basso impatto e carico glicemico quindi indicato anche nei diabetici con diabete mellito tipo 2 e utile per prevenirlo. Da non sottovalutare anche la presenza di fibre, Vitamine (A, C e B6) e Minerali (Magnesio, Ferro, Calcio, Potassio)

Pensate che si dice che nelle zone in cui questo tubero viene consumato regolarmente ed in discrete quantità vi sia meno incidenza di patologie come diabete, anemia ed ipertensione e problematiche cardiache.

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IN CUCINA

Considerando che la buccia è commestibile possiamo, previa un’ottima pulizia, consumare questo tubero anche da crudo, magari tagliato alla julienne in una consa mixata con verdure e legumi o feta.

Ma possiamo anche preparare degli gnocchi o delle ottime vellutate oppure cuocerla al forno (come si fa con la zucca) accompagnata dal sapore di spezie ed erbe aromatiche.

Ottimi gli stick di batata speziata !

Ma dei biscotti e delle focaccine ne vogliamo parlare? certo perché può essere l’ingrediente segreto per dei prodotti lievitati oppure ottimi biscotti dolci a zero impatto glicemico… direi che è da provare !

Vi propongo anche la ricetta dei biscotti dolcezze di batatate mandorle !

Da provare!! Sono strepitosamente buoni 😉

Interessante anche la ricetta delle chips di Batata 😉

CURIOSITÀ

Pensate che, in commercio, vi sono creme antirughe che la contengono come ingrediente anti invecchiamento. (incredibile !!)

COLTIVATA IN ITALIA?

Ebbene si, nonostante parliamo di un prodotto di origini americane, anche il Italia sono nate alcune cooperative che la producono con i metodi dell’agricoltura biodinamica. Potete visitare il sito di Agrilatina, azienda laziale che la coltiva e assicura un prodotto di ottima qualità.

GLI STUDI

Studi hanno evidenziato che all’interno della buccia della Ipomea Batata vi è una sostanza chiamata Caiapo che risulta essere un potente antiossidante che migliora il controllo metabolico nei pazienti diabetici di tipo 2 .

Questi risultati indicano che il Caiapo potrebbe potenzialmente svolgere un ruolo importante nel trattamento del diabete di tipo 2 diminuendo la resistenza all’insulina e migliorando il colesterolo.

Di seguito vi propongo qualche studio

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=ipomea+batata+giovanni+pacini+2003

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14747225

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17645559

Seguite tutti gli aggiornamenti della dottoressa Paola Chiari sulla sua pagina Facebook

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