Una tazza di tè al giorno è amica del benessere del cuore, soprattutto quando si invecchia. Il tè infatti, se assunto in maniera regolare, sembra rallentare la naturale diminuzione del colesterolo Hdl, quello cosiddetto ‘buono’, che si verifica con l’avanzare dell’età. Come conseguenza positiva si verifica una diminuzione dell’8% del rischio cardiovascolare. Lo rileva uno studio guidato dalla Pennsylvania State University, pubblicato sul Journal of American Heart Association.
Per arrivare a questa conclusione sono state monitorate 80.182 persone della comunità Kailuan di Tangshan, in Cina, per un periodo di sei anni. È emerso tra l’altro che il tè verde mostrava un effetto leggermente più forte di quello nero, ma entrambi sono risultati ricchi di polifenoli e catechine, due composti antiossidanti riconosciuti per le loro proprietà antinfiammatorie. Il legame tra un maggiore consumo di tè e diminuzioni inferori del colesterolo Hdl è apparso più pronunciato negli uomini e nelle persone over 60 che presentavano in genere fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiache come l’uso di tabacco, un più alto indice di massa corporea e bassi livelli di attività fisica.
Ci sono però alcune limitazioni relative allo studio di cui tenere conto secondo l’American Heart Association che lo ha diffuso. Ad esempio, i risultati si basano su informazioni auto-riferite sul consumo settimanale o mensile di tè e mancano anche dati dietetici chiave, come ad esempio dettagli sull’assunzione di frutta, verdura, carne e cereali integrali. (Ansa)
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