Pesticidi e altri contaminanti sono stati rilevati con ampia profusione nei tè di vari marchi, compresi purtroppo alcuni prodotti bio. È quanto emerge dalle analisi condotte da 60 millions de consommateurs associazione francese dei consumatori, su 16 tè neri e 10 tè verdi anche alla menta.
Tra i tè analizzati compaiono marchi globali come Lipton e Twinings, referenze blasonate e private label, cioè prodotti a marchi della grande distribuzione organizzata (GDO). La GDO francese (Auchan, Leclerc, Carrefour, U), e il gruppo tedesco Lidl.
Completano la selezione 9 tè biologici, che hanno talora deluso per la sorpresa di residui chimici.
L’analisi su oltre 500 tipi di pesticidi ha rilevato tracce più o meno consistenti di residui chimici in tutti i campioni.
In tre casi i residui superano i limiti di legge.
– Dammann Frères, tè nero. Il rinomato brand d’Oltralpe, che figura anche nello shop online di Illy, si distingue per residui in eccesso di ben 17 pesticidi diversi.
– Leclerc, linea Bio Village, tè nero ‘bio’. Il colosso francese della GDO vanta 365 prodotti nella sua linea bio. Che tuttavia deraglia sul tè nero, con il residuo di un repellente per uccelli in misura 4 volte superiore ai limiti di legge.
– Kusmi, tè. I residui di pesticidi superano le soglie di legge. Ed è il secondo incidente in un anno per Kusmi che a gennaio 2017, dopo la segnalazione dell’associazione dei consumatori tedeschi Stiftung Warentest, aveva ritirato dal mercato una partita di camomilla. In quel caso per eccesso di PA (alcaloidi pirrolizidinici), le tossine naturalmente prodotte da alcune piante.
La pericolosità dei PA è nota. Alcune di queste tossine sono riconosciute come cancerogene, ma la Commissione europea non ha ancora provveduto a definire i limiti di legge tollerabili negli alimenti.
A giugno 2017, il gruppo di lavoro sui contaminanti alimentari (CONTAM) dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato un documento in cui individua 17 alcaloidi pericolosi per la salute e valuta il livello di esposizione della popolazione europea, segnalando la presenza di rischi per la salute nei forti consumatori di tè e tisane, miele e integratori alimentari.
In particular, a concern was expressed for frequent and high consumers of teas or herbal infusions.
The CONTAM Panel assessed also the acute/short-term risks, considering the dietary acute exposure levels estimated in the 2016 EFSA report and the lowest known dose range of 1–3 mg PA/kg bw per day, at which acute/short-term adverse effects have been reported in humans. (EFSA, 21.6.17)
Nelle analisi condotte da 60 millions de consommateurs, i PA sono stati rilevati in concentrazione molto elevata – 1.600 microgrammi/kg – nel tè nero Lipton (Unilever). E in misura significativa in altri due tè neri, gli Earl Grey di Twinings e Auchan (fino a 190 microgrammi/kg).
I tè biologici, viceversa, sono risultati immuni dai PA.
Tutti i dettagli delle analisi sui tè condotte da 60 million de consommateurs – che rivelano anche i contenuti in polifenoli e in metalli pesanti – sono disponibili sul sito della rivista. (Fonte)
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