Con l’estate cambiano così le abitudini di 4 italiani su 5 a tavola, secondo un’indagine di Federcoopesca-Confcooperative che stima un aumento tra il 10 e il 15% di consumo di pesci, molluschi e crostacei. Tanti i menu dove la griglia batte la frittura, mentre a pranzo vince il piatto unico, pratico anche in spiaggia, dalle insalate di mare alle paste fredde condite con pesci e molluschi.
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Per la scelta su cosa portare a tavola c’è solo che l’imbarazzo della scelta, meglio consumare il pesce di ‘stagione’ e quindi alici, lanzardi, ricciole, occhiate, sugarelli, totani e triglie, ma anche tonno, pesce spada, crostacei e molluschi bivalvi come vongole, fasolari e cozze. Occhio infine al fermo delle attività di pesca a strascico che parte il 31 luglio in periodi differenziati a seconda delle zone, per concludersi il 31 ottobre. Per fare quindi acquisti in tutta sicurezza, evitando che il pangasio vietnamita venga scambiato per ‘sogliola’ o il pesce topo per merluzzo, arriva il vademecum dell’Associazione.
Innanzitutto preferire il pesce intero allo sfilettato, perché è più semplice cogliere la differenza tra specie diverse e controllare sempre l’etichetta, dove è indicato il nome scientifico della specie e la zona di produzione, che per il Mediterraneo è Fao 37. Infine vale la regola della nonna, quella di rivolgersi ai negozianti di fiducia. E per i più tecnologici c’è l’App dell’associazione ”Che pesce sono?”, per avere a portata di smarthpone, per ogni prodotto indicazioni in merito a stagionalità, denominazione scientifica e commerciale, taglia minima commercializzabile, metodi di pesca e qualità nutrizionali. (Fonte)
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