Il termine radicolopatie è utilizzato genericamente in medicina per indicare condizioni di sofferenza delle radici nervose. Dal midollo spinale emergono 31 paia di radici ventrali e dorsali di cui 8 cervicali, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigea.
Le cause più spesso responsabili di radicolopatie, che rappresentano le patologie più frequenti del sistema nervoso periferico, sono rappresentate dai fenomeni artrosico-degenerativi del rachide direttamente collegati all’età, dalle ernie del disco intervertebrale e dai traumi alla colonna vertebrale.
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Categorie a rischio
Secondo i dati disponibili le radicolopatie sono in costante aumento soprattutto, ma non esclusivamente, nelle persone con più di 40 anni. «Questo fenomeno può essere spiegato anche in considerazione di una serie di fattori favorenti, come il sovrappeso, abitudini sedentarie, attività che comportino il ripetersi di microtraumatismi alla colonna vertebrale e di sforzi muscolari asimmetrici come ad esempio, la guida prolungata di mezzi o il sollevamento di pesi, che possono aggiungersi ad eventuali predisposizioni ereditarie e a fenomeni degenerativi vertebro-discali legati all’età aggravando la situazione – chiarisce il professor Rocco Liguori Direttore della Clinica Neurologica IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche, Azienda USL di Bologna, Dipartimento di Scienze Biomediche e NeuroMotorie Alma Mater Studiorum Università di Bologna che aggiunge – Alcune categorie di lavoratori, nello specifico, come impiegati che svolgono attività sedentarie, operai edili impegnati in mansioni particolarmente pesanti, autisti e gli sportivi come i calciatori o i tennisti, specie se privi di una adeguata preparazione fisica, sono esposti a un rischio maggiore di sviluppare tali patologie». Continua a leggere…
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