Le persone in sovrappeso hanno quasi il 20 per cento in meno di probabilità di sviluppare il morbo di Parkinson. Insomma non tutto il male vien per nuocere, secondo uno studio pubblicato su PLOS Medicine, che rivela come le varianti genetiche legate all’indice di massa corporea più alto sono associate a minori rischi di andare incontro a questa malattia neurodegenerativa che nei paesi industrializzati colpisce circa l’1% degli over 60 e il 4% delle persone con oltre 80 anni.
La meta-analisi, condotta da ricercatori della University College London, ha incluso 13.708 persone con Parkinson e 95.282 senza. Ha dimostrato che avere un alto indice di massa corporea per tutta la vita riduce il rischio di sviluppare la malattia del 18 per cento. Questo può essere dovuto al fatto che la predisposizione ad avere problemi di peso condivide varianti genetiche con fattori che proteggono contro la condizione neurologica. “Anche se i nostri risultati suggeriscono che l’indice di massa corporea più elevato è potenzialmente protettivo contro il morbo – commentano gli autori, guidati da Nicholas Wood – gli impatti negativi sulla salute di un peso troppo alto sono comunque significativi e devono essere presi in considerazione”. Una limitazione dell’approccio è che gli individui con indice di massa corporea più elevati hanno un rischio più elevato di mortalità precoce, e quindi i soggetti con peso inferiore possono essere sovradimensionati tra gli individui diagnosticati con Parkinson. (ANSA).
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