Un farmaco che aiuta il sistema immunitario ad attaccare i tumori ha dato risultati molto promettenti in una serie di test che ha coinvolto 86 persone, tutte ammalate di vari tipi di cancro resistenti alle classiche terapie. Gli esiti sono stati così convincenti da spingere la Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia governativa che regolamenta i medicinali negli Stati Uniti) ad approvare l’utilizzo del principio attivo del farmaco, il pembrolizumab, nei pazienti malati di cancro e che hanno in comune una particolare anormalità genetica. Il Keytruda – il nome commerciale del farmaco – non è infatti efficace su tutte le persone, ma solo in quelle che hanno una particolare mutazione genetica che impedisce alle cellule di rimettere a posto il DNA danneggiato, quando qualcosa va storto nella sua replicazione. È la prima volta che un medicinale contro il cancro per pazienti che condividono la stessa anomalia genetica viene approvato, e secondo i ricercatori potrebbe contribuire a salvare migliaia di vite ogni anno.
Dopo avere seguito una terapia a base di pembrolizumab, è stata riscontrata una sensibile riduzione nelle dimensioni dei tumori di 66 partecipanti al test clinico, scrivono i ricercatori su Science: in molti casi la massa tumorale si è stabilizzata e ha smesso di crescere. In 18 casi il tumore è scomparso e a distanza di tempo non è stata rilevata una recidiva. I test sono stati eseguiti senza gruppo di controllo, cioè senza pazienti con tumori simili e trattati con terapie tradizionali, quindi la revisione dei risultati è stata ancora più severa prima di poterli definire convincenti.
Il Keytruda è prodotto dall’azienda farmaceutica Merck ed era già utilizzato per il trattamento di alcuni tumori, come quelli al polmone e alla vescica, ma in modo generalizzato e senza concentrarsi su pazienti con una particolare anomalia genetica. Il farmaco è poco diffuso e quindi ancora molto caro: un ciclo di un anno di terapia arriva a costare oltre 150mila dollari. La ricerca su un suo uso più mirato è stata avviata nel 2013 ed è ancora in corso: è stata finanziata da alcune fondazioni senza scopo di lucro, con Merck che ha avuto il solo ruolo di fornire il medicinale. Continua a leggere…
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