Allattare al seno un figlio per almeno 9 mesi riduce dell’11% il rischio di ricevere una diagnosi di cancro dell’utero. Ad aggiungere consistenti prove sui benefici antitumorali dell’allattamento è uno studio pubblicato sulla rivista “Obstetrics and Gynecology”.
Il cancro all’utero, o carcinoma dell’endometrio, rappresenta il 4% di tutte le diagnosi di tumore ed è al sesto posto tra quelli più diagnosticati alle donne, con 7.700 nuovi casi all’anno in Italia (dati Airc). Numerosi studi hanno identificato un legame tra allattamento e diminuzione del rischio di cancro al seno, ma la relazione con il cancro uterino non era ancora evidente.
Ricercatori del Qimr Berghofer Medical Research Institute di Brisbane, in Australia, hanno esaminato dati di 26.000 mamme con almeno un figlio, tra cui quasi 9.000 donne con tumore dell’utero. Coloro che avevano allattato da 3 a 6 mesi, presentavano una diminuzione del rischio del 7 per cento per bambino rispetto alle donne che non avevano allattato. E se avevano allattato da 6 a 9 mesi, il loro rischio diminuiva dell’11 per cento per ogni bimbo. In altre parole, “una donna che ha allattato due figli per 9 mesi ognuno, ha un rischio di circa il 22 per cento inferiore”, commenta l’autrice principale, Susan Jordan. È plausibile ciò sia dovuto al fatto che allattare sopprime l’ovulazione, riducendo i livelli di estrogeni, ormoni che giocano un ruolo nella neoplasia. “L’allattamento – conclude – non garantisce che una donna non sviluppi cancro dell’utero, ma può contribuire a ridurne l’incidenza”. (Fonte)
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