Uomini sempre più depressi: sintomi per 1 su 4

Un’epidemia che colpisce al livello globale 300 milioni di persone, secondo stime dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ma se il ‘male oscuro’ è spesso declinato al femminile, in Italia un uomo su quattro manifesta sintomi legati alla depressione come emicranie, dolori muscolari e articolari, difficoltà digestive, problemi alimentari di vario tipo e perdita di desiderio sessuale. E spesso li tace. Lo rivela un sondaggio online realizzato per AdnKronos Salute da Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico, in occasione della Giornata mondiale della salute dell’Oms, dedicata quest’anno alla depressione. Al sondaggio ha risposto un campione di 400 uomini.

“Il 25% degli uomini tra i 35 e i 45 anni ha ammesso di avere a che fare con sintomi di tipo depressivo – afferma Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, presidente Eurodap e docente presso l’Università Ludes a Lugano – Un altro dato significativo, inoltre, riguarda gli ultra sessantenni i quali ammettono di vivere in uno stato depressivo, nella maggior parte dei casi dovuto al cambio di abitudini e al passaggio dall’attività lavorativa al pensionamento”.

Ma come vivono gli uomini questi problemi? “La stragrande maggioranza dei partecipanti al sondaggio, intorno al 70%, pur ammettendo di vivere un disagio ritiene che rivolgersi a un professionista e manifestarlo sarebbe da deboli, e che gli uomini dovrebbero mantenere un contegno, mostrarsi solidi ed efficienti per il bene della famiglia. Solo il 12% ritiene che possa essere utile ammettere di avere un problema e, di conseguenza, rivolgersi ad uno specialista. Il restante 18% preferisce non pronunciarsi”, aggiunge Vinciguerra.

In sostanza, i risultati del sondaggio hanno evidenziato una crescente diffusione del disturbo tra gli uomini tra i 35 e i 45 anni, lavoratori e conviventi, sposati o separati, probabilmente a causa del precario stato socio-economico in cui versano e della necessità, quindi, di dover lavorare sempre di più per farsi carico delle numerose responsabilità derivanti dalla famiglia, dai genitori sempre più anziani e dalle ambizioni personali.

“Discorso diverso, invece, va fatto per gli ultrasessantenni. In questo caso – spiega l’esperta – ciò che accentua il disturbo è la consapevolezza di non avere le stesse energie di un tempo, di fare necessariamente affidamento su figli e nipoti, talvolta non soltanto da un punto di vista pratico, ma anche economico”.

Gli uomini in generale, comunque, continuano a non essere propensi a esprimere i propri disagi e incertezze, ma piuttosto ritengono di doverle tenere segrete per un’esigenza di apparire forti. Secondo la psicoterapeuta, si tratta di un errore: dovrebbero essere informati dei rischi che corrono. “Il disagio che è emerso dal sondaggio – avverte Vinciguerra – non può essere ignorato, ma va accolto come segnale per rendere consapevoli coloro che soffrono e spingerli a prenderne atto senza vergogna, trovare la motivazione di agire rivolgendosi a professionisti per migliorare la propria salute e qualità di vita. E’ inoltre di fondamentale importanza il sostegno di amici e parenti”.

Come aiutare un uomo che manifesta sintomi depressivi? Prima cosa “incoraggiarlo a manifestare il proprio disagio – suggerisce la presidente di Eurodap – Si sa che gli uomini hanno la tendenza a manifestare la depressione in maniera diversa rispetto alle donne. In genere esprimono irritabilità, rabbia e irascibilità, quindi è meglio non sottovalutare, ma ipotizzare che la causa di questo comportamento, almeno inizialmente, siano stress e stanchezza, in modo da poterli spingere con maggiore facilità a fare dei controlli medici. Aiutateli poi a seguire una dieta equilibrata. Come per tutti i disturbi psichici – ricorda Vinciguerra – anche per la depressione è possibile alleviarne i sintomi, soprattutto quelli gastro-intestinali, seguendo dieta equilibrata e sana”.

“Spingeteli a fare attività fisica – continua l’esperta – L’esercizio fisico abituale, infatti, aiuta la produzione e la liberazione delle endorfine che sono i neurotrasmettitori della felicità. Queste generano una piacevole sensazione di benessere aiutando perfino ad alleviare il dolore. Infatti le persone che si dedicano all’attività fisica si sentono più energiche e inclini anche a conservare questa loro energia”.

“Infine, siate disponibili all’ascolto. Aiutateli a esprimere il disagio e accoglieteli qualora manifestini delle difficoltà. Siate però risoluti – conclude la psicoterapeuta – nel proporre la possibilità di rivolgersi a un professionista”. (Fonte)

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