Il Parkinson fa 200. Sono trascorsi due secoli da quando la malattia venne descritta per la prima volta. A farlo, nel 1817, fu il medico inglese James Parkinson, che pubblicò uno studio dettagliato nel suo trattato ‘An Essay on the Shaking Palsy’.
Malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Ci sono piccoli segnali che si presentano anche molto tempo prima della comparsa della malattia. “Spesso il Parkinson si manifesta così, con sintomi quasi sempre ignorati o sottovalutati” avvertono dal San Raffaele di Milano. E’ causata dalla progressiva morte delle cellule nervose del cervello che producono il neurotrasmettitore dopamina, che controlla i movimenti di tutto il corpo. Quando si verificano i sintomi principali, come il tremore e la rigidità, spiegano dal San Raffaele di Milano, sono già morti dal 40 al 50% dei neuroni che producono dopamina. Da qui l’importanza di partire con una terapia farmacologica precoce, in grado di conservare il maggior numero di neuroni possibile. Ecco i 10 sintomi da non sottovalutare, che possono aiutare a identificare precocemente la malattia.
Perdita del senso dell’olfatto – Questo è uno dei più strani, meno conosciuto, e, spesso, primo avviso del morbo di Parkinson, ma quasi sempre viene riconosciuto troppo tardi. Insieme con la perdita dell’olfatto ci potrebbe essere la perdita del gusto, perché i due sensi si sovrappongono. La dopamina è un messaggero chimico che trasporta i segnali tra il cervello, i muscoli e i nervi in tutto il corpo. Non appena le cellule che producono dopamina muoiono, l’olfatto viene compromesso.
Disturbi del sonno – Il REM Behavior Disorder (RBD) è una parasonnia REM caratterizzata da movimenti bruschi, soprattutto di aggressione e difesa, sonniloquio o grida. Circa il 40% delle persone con RBD possono sviluppare il Parkinson, addirittura a dieci anni di distanza dal manifestarsi dei primi sintomi. Altri sintomi riguardanti il sonno la sindrome delle gambe senza riposo (un formicolio alle gambe e la sensazione di doverle muovere) e l’apnea del sonno (l’improvviso arresto momentaneo della respirazione durante il sonno).
Problemi intestinali – Stitichezza e gas intestinale sono tra i più comuni segni precoci di Parkinson. Un modo per riconoscere la differenza tra stipsi ordinaria e la stitichezza, causata dal morbo di Parkinson è che quest’ultima è spesso accompagnata da una sensazione di pienezza, anche dopo aver mangiato molto poco, e può durare per un lungo periodo di tempo.
Rigidità nell’espressione facciale – La perdita di dopamina può interessare i muscoli facciali, rendendoli rigidi e lenti, causando la conseguente caratteristica mancanza di espressione. Come tutti i sintomi precoci, i cambiamenti sono lievi: è più facile riconoscerli da una lentezza nel sorridere, nell’aggrottare le sopracciglia, o nel guardare in lontananza.
Dolore al collo persistente – Il dolore al collo, causato dal Parkinson è diverso da quello comune, principalmente per il fatto che persiste a lungo, a differenza di uno stiramento o di crampi, che dovrebbe andare via dopo un giorno o due. Questo sintomo può presentarsi anche sotto forma di formicolio, o malessere fisico che si avverte fino alla spalla e al braccio.
Scrittura lenta e faticosa – La bradicinesia, ovvero il rallentamento e la perdita di movimenti spontanei e di routine, rappresenta uno dei principali sintomi del Parkinson. Spesso questa inizialmente si presenta con una difficoltà nello scrivere: la scrittura comincia a diventare più lenta e faticosa, la grafia appare molto filiforme e difficile da decifrare.
Difficoltà nel pronunciare le parole – Una voce che diventa flebile, difficoltà nel pronunciare le parole. Questi sono tutti sintomi precoci del Parkinson che dovrebbero allarmare. Alcuni pazienti iniziano ad avere problemi ad aprire bene la bocca, rendendo il parlare più difficile da sentire e da capire.
Ridotto movimento delle braccia – Un’accentuata difficoltà nel movimento del braccio può essere un campanello d’allarme. Non si riesce più a raggiungere un vaso sullo scaffale più alto o a giocare correttamente a tennis, ad esempio, perché il braccio non si estende correttamente. Un modo per distinguere questo sintomo dall’artrite o da lesioni è che le articolazioni non sono coinvolte e non c’è dolore.
Eccessiva sudorazione – Quando il Parkinson colpisce il sistema nervoso autonomo, lede la capacità di autoregolamentarsi del corpo, causando dei cambiamenti della pelle e delle ghiandole sudoripare. Alcune persone si trovano a sudare in modo incontrollabile anche senza una ragione apparente. Questa condizione può anche presentarsi sotto forma di pelle eccessivamente grassa o di cuoio capelluto con conseguente forfora grassa.
Cambiamenti di umore e di personalità – Ansia e depressione possono rappresentare un primo segnale della malattia di Parkinson, in chi non le aveva mai sperimentate prima. Alcune persone sperimentano anche dei mutamenti nelle loro abilità di pensiero, in particolare la concentrazione e le cosiddette “funzioni esecutive” che governano la progettazione e l’esecuzione di attività. Il primo segno di declino è la perdita della capacità di multitasking. Chi era in grado di i fare perfettamente tre o quattro attività nello stesso tempo, scoprono di dover fare una cosa alla volta. (Fonte)
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