Colesterolo, è alto per un italiano su tre. Malattie vascolari in agguato

Colesterolo, un killer sottovalutato: per tenerlo a bada arrivano le istruzioni per l’uso della Siprec, Societa’ italiana per la prevenzione cardiovascolare. Un italiano su 3 ha il colesterolo alto, ma anche tra chi è in terapia gli obiettivi terapeutici vengono centrati da un maschio su 4 e da meno di una donna su 5. Un problema non da poco considerando che il colesterolo ‘cattivo’ (Ldl) è il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

GUARDA IN ALTO IL VIDEO: Cosa mangiare per abbassare il colesterolo cattivo

In un lavoro redatto dagli esperti della (Siprec), in collaborazione con il Cnr e la Fondazione Italiana per il Cuore arrivano le istruzioni per non cadere vittime di questo “grasso”. I medici rivolgono anche un appello al servizio sanitario perché si faccia carico del costo dell’esame per il colesterolo Ldl, almeno nei soggetti a rischio più elevato.
Gli studi di intervento hanno dimostrato che se fosse possibile eliminare tutti i fattori di rischio, si riuscirebbe ad abbattere dell’80% gli eventi cardiovascolari. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi il valore medio del colesterolo degli italiani è aumentato in maniera significativa sia negli uomini (dal 205 a 211 mg/dl) che nelle donne (da 207 a 217 mg/dl). Gli uomini si curano meglio delle donne: quelli che raggiungono l’obiettivo con il trattamento sono aumentati dal 13,5 al 24 per cento del totale, mentre le donne ‘a target’ sono cresciute dal 9,6 per cento al 17,2 per cento del totale.

Non esistono criteri condivisi né su quando iniziare lo screening né su ogni quanto ripetere gli esami, né a quale età smettere: il medico dovrebbe regolarsi sulla base del profilo di rischio individuale del paziente, ma è comunque raccomandabile fare un primo screening negli uomini intorno ai 40 anni e nelle donne intorno ai 50 o in post-menopausa, come suggerito anche dalle linee guida Esc.

Il grande vantaggio e il basso costo del test suggeriscono, sottolinea il professor Massimo Volpe, presidente eletto della Siprec – un controllo esteso ma «attualmente in Italia non è previsto il dosaggio gratuito dei valori di C-Ldl per diversi gruppi di pazienti affetti da dislipidemia».
I farmaci per abbassare il colesterolo ‘cattivo’ sono le statine. Riducono la sintesi epatica di colesterolo: la percentuale di riduzione delle Ldl è dose dipendente e varia a seconda del tipo di statine, ma vi è grande variabilità da un individuo all’altro. Lo studio del Cholesterol Treatment Trialists (Ctt) ha dimostrato che una riduzione di 40 mg/dl di Ldl corrisponde ad una riduzione del 10 per cento di mortalità per tutte le cause, del 20 per cento di mortalità per cause cardiovascolari, del 23 per cento del rischio di eventi coronarici maggiori e del 17 per cento di ictus.

I nuovi farmaci sono somministrati una o due volte al mese per iniezione sottocutanea, che inibendo la funzione della proteina PCSK9, consentono ai recettori delle Ldl di essere più volte ‘riciclati’ sulla superficie cellulare, dove ‘catturano’ e rimuovono dal sangue le Ldl circolanti. Sono indicati nei pazienti con ipercolesterolemia primaria (comprese le forme familiari eterozigoti ed omozigoti), in aggiunta al trattamento con statine o altri farmaci ipolipemizzanti o da soli, nei soggetti intolleranti alle statine. Evolocumab è approvato dall’AIFA in regime di rimborsabilità. (Fonte)

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