Altro che scarto, nel guscio di nocciola c’è la fibra ‘buona’

Trasformare scarti in risorse, anche nell’industria alimentare. Ed è così che applicando i principi dell’economia circolare si fanno scoperte davvero interessanti. Un esempio?C’è un tesoro nascosto nei gusci (e non solo) della nocciola, si chiama Axos ed è un tipo di fibra prebiotica dai tanti effetti benefici. In più la cuticola del frutto (‘la pellicina’ che avvolge la nocciola e che nell’industria alimentare viene tolta) è ricca di polifenoli.

“Dal guscio della nocciola può essere ricavata una fibra che ha un effetto positivo sul microbiota intestinale andando a favorire lo sviluppo di batteri benefici”, spiega all’Adnkronos Roberto Menta, direttore nutrizione e sostenibilità Soremartec, la società del gruppo Ferrero specializzata in Ricerca & Sviluppo.

L’azienda, insomma, ha fatto di necessità virtù. Delle nocciole in sé, infatti, l’industria alimentare utilizza un po’ meno della metà, essendo il 50-55% del frutto rappresentato dal guscio e il 2% dalla cuticola. Entrambi tradizionalmente destinati a diventare scarto e quindi rifiuto. Ferrero, che è il maggior utilizzatore mondiale di nocciole (impiega un terzo di tutte quelle prodotte nel mondo) da anni ha avviato un programma di ricerca alla scoperta dei possibili impieghi di questi ‘scarti’, non solo nel settore food.

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Quello che ha scoperto è che si può ricavare una fibra dal guscio, soluzione particolarmente appetibile visto che le raccomandazioni nutrizionali prevedono il consumo di 25 grammi al giorno di fibre, mentre in media ne consumiamo circa la metà. E soprattutto considerando che i gusci di nocciola sono composti per il 20% dalla fibra Axos.

Nello specifico, “bastano 2,2 grammi al giorno di Axos per avere effetti positivi” che vanno dalle proprietà antiossidanti agli effetti benefici su sistema immunitario, cardiovascolare e sul metabolismo dei lipidi.

Come se non bastasse, la cuticola del frutto contiene polifenoli altrettanto preziosi nella ‘guerra’ ai radicali liberi, alle malattie metaboliche e alla degenerazione cognitiva. A marzo arriveranno anche i risultati del nuovo studio realizzato con la Cambridge University e l’Università di Parma sugli effetti dei polifenoli contenuti nella cuticola di nocciola sull’elasticità delle arterie.

Tutto questo non significa che in futuro avremo creme anti-age o integratori alimentari a marchio Ferrero, ma che il Gruppo sta aprendo nuove strade e possibilità al di fuori del settore food, dal cosmetico al farmaceutico, in un’ottica di economia circolare. Una nuova economia realizzabile solo attraverso quelle che si possono definire ‘piattaforme’, sinergie e collaborazioni tra diversi settori.

“Un salto culturale che riguarda l’utilizzo delle risorse per creare innovazione e occupazione e che rappresenta la struttura stessa di quello che sarà la trasformazione dei prodotti agricoli e dell’industria alimentare”, spiega Menta.

Il tema dell’economia circolare è al centro del primo seminario tematico della sesta edizione del “Master Universitario di II livello in Scienze e Tecnologie Alimentari per la Nutrizione Umana – Michele Ferrero”. (Fonte)

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