Pochi conoscono la trombosi, eppure si tratta di un meccanismo alla base di circa il 25 per cento di tutti i decessi, responsabile di 400mila morti ogni anno soltanto nel nostro Paese. Due italiani su tre non hanno idea di che cosa sia, non ne sanno riconoscere i sintomi premonitori, non sanno quali siano i fattori di rischio: lo rivelano dati raccolti dall’Associazione per la Lotta alla Trombosi e le malattie cardiovascolari – Onlus (ALT).
Malattia misconosciuta
La trombosi consiste nella formazione di coaguli di sangue, che poi vanno a occludere vene o arterie provocando infarti, ictus e trombosi venose, o nella liberazione di emboli che colpiscono gli arti inferiori (la cosiddetta arteriopatia periferica) o i polmoni (embolia polmonare). È un problema molto frequente, tanto che si stima che ogni anno in Europa si muoia più per colpa della trombosi che per tumori al seno e alla prostata, incidenti stradali e AIDS messi assieme. In realtà si potrebbe anche prevenire: una delle situazioni a maggior rischio, ad esempio, è il ricovero ospedaliero visto che oltre metà dei casi si verifica in degenti o pazienti dimessi da poco, provocando più decessi delle polmoniti o delle temute infezioni ospedaliere. Prendere provvedimenti per ridurre la probabilità di una tromboembolia durante o dopo un ricovero è possibile, così come lo è condurre uno stile di vita sano che diminuisca al minimo la tendenza a formare trombi.
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«Una nostra indagine ha evidenziato che anche chi ha sentito parlare di malattie da trombosi non conosce la loro reale incidenza e ne sottovaluta la pericolosità», spiega Lidia Rota Vender, presidente ALT.Pochi conoscono la trombosi, eppure si tratta di un meccanismo alla base di circa il 25 per cento di tutti i decessi, responsabile di 400mila morti ogni anno soltanto nel nostro Paese. Due italiani su tre non hanno idea di che cosa sia, non ne sanno riconoscere i sintomi premonitori, non sanno quali siano i fattori di rischio: lo rivelano dati raccolti dall’Associazione per la Lotta alla Trombosi e le malattie cardiovascolari – Onlus (ALT). Continua a leggere…
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