Trombosi, quell’ostacolo del sangue che è possibile prevenire
Ictus, infarto, embolia sono spesso conseguenze di questa patologia che colpisce ogni anno 600 mila italiani
Che cos’è la trombosi. Si tratta di un processo patologico causato nei vasi sanguigni da una eccessiva tendenza del sangue a coagulare e a formare trombi che ostacolano la regolare circolazione: può verificarsi nelle arterie, causando infarto del miocardio e ictus cerebrale, o nelle vene, causando anche malattie altrettanto gravi ma spesso sottovalutate perché, come la trombosi venosa e l’embolia polmonare, si presentano con sintomi meno clamorosi: la prima viene spesso scambiata per infiammazione tendinea o muscolare, la seconda per polmonite o addirittura banale lombalgia. “Il meccanismo della trombosi si accende non per una sola causa, ma per cause multiple presenti nello stesso momento” spiega Lidia Rota Vender, presidente di ALT.
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Genetica e fattori di rischio. In 5 persone su 100 nella popolazione sana è presente una mutazione genetica che moltiplica il rischio di sviluppare un evento da trombosi: “Ma l’assetto genetico di per sé non provoca trombosi, che invece si manifesta solo se alla predisposizione genetica si associa almeno un fattore di rischio transitorio, che può essere una malattia infiammatoria, un trauma, un intervento chirurgico, un lungo viaggio aereo, l’uso di terapie ormonali o di farmaci chemioterapici” chiarisce Vender.
Prevenzione e cura. La migliore prevenzione della trombosi è lo stile di vita: poco fumo, niente sovrappeso, molta attività fisica, controllo di pressione, colesterolo, trigliceridi, glicemia e diabete. (Fonte)
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